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Per i prestiti con Cessione del Quinto il DPR 180/50 prevede che gli istituti finanziatori, a propria tutela, stipulino un’assicurazione sul finanziamento, a copertura del rischio vita e del rischio impiego del cliente per i dipendenti e del solo rischio vita per i pensionati.
Infatti, è l’ente finanziatore che si occupa direttamente della stipula dell’assicurazione, a garanzia del debito dovuto dal cliente, di durata pari a quella del finanziamento e sostiene direttamente il relativo costo.
Nel caso della Cessione del Quinto a pensionati è prevista l’assicurazione vita obbligatoria, che copre il debito residuo nel caso di decesso del cliente. In questo modo, l’estinzione del debito residuo sarà a carico della compagnia assicurativa e non di eventuali eredi/familiari del pensionato.
Nel caso della Cessione del Quinto a dipendenti, la normativa, obbliga gli enti finanziatori a stipulare due polizze assicurative. La prima sul rischio vita ha le stesse caratteristiche di quella sui pensionati la seconda, sul rischio impiego, copre l’improvvisa perdita del lavoro del dipendente per cause a lui non imputabili.
Tuttavia va specifico come entrambe le due polizze differiscano sul rischio e sul calcolo di quest’ultimo: mentre la prima, quella vita, può fare diretto riferimento alle tavole di mortalità, per la seconda non si può utilizzare la stessa metodologia analitica. E’ facile capire infatti che a seconda della tipologia di lavoratore si hanno dei rischi diversi di perdere il posto: per gli statali ad esempio, le probabilità di vedere fallire “l’azienda” sono decisamente tendenti allo zero. Per chi invece lavora nel settore privato il discorso cambia, infatti in questo caso va valutata la solidità economico finanziaria dell’azienda.
Nel caso della polizza vita si copre il debito nei casi di invalidità permanente o premorienza (in questo caso si salda il debito per intero senza attingere al TFR) ossia l’assicurazione salderà il credito residuo alla società erogante.
Per quanto riguarda la polizza sul rischio impiego, si ha copertura assicurativa in caso di interruzione del rapporto lavorativo per cause quali: licenziamento, fallimento, destituzione volontaria etc.
Esempio di prestito: importo erogato 27.781,61€ da rimborsare in 120 rate mensili da 300,00€ – TAN fisso 4,93 % – TAEG fisso 5,53 % – Importo totale dovuto dal consumatore di 36.000,00€.