Cosa copre la polizza assicurativa nella cessione del quinto?
Prima di specificare le coperture incluse nella polizza assicurativa, diamo alcune informazioni sulla cessione del quinto dello stipendio e della pensione.
Cos’è la cessione del quinto?
La cessione del quinto è un tipo di prestito molto usato per chi ha bisogno di liquidità da dedicare alle proprie esigenze, in quanto racchiude in sé una serie di vantaggi. Innanzitutto diciamo che questo tipo di prestito è rivolto ai lavoratori dipendenti del settore pubblico o privato ed ai pensionati.
Il prestito è personale e non finalizzato, non è quindi legato ad un uso specifico.
La durata non può eccedere dieci anni, ovvero 120 rate e l’importo erogabile arriva a 75.000 euro. Tale somma varia in proporzione dello stipendio o dell’assegno previdenziale percepito ed ha il limite della rata fissato al 20%, ovvero un quinto, delle entrate nette.
Ad esempio se un dipendente viene retribuito con 1.250 euro nette al mese, la rata massima sostenibile sarà di 250 euro; tale importo verrà trattenuto direttamente dal datore di lavoro o dall’ente previdenziale che lo verserà al creditore. Questo meccanismo tutela quindi l’istituto che eroga il credito dal pericolo di insolvenza del debitore, in quanto la rata viene corrisposta alla fonte.
Nel caso si abbia necessità di maggiore liquidità, i dipendenti con contratto a tempo indeterminato che hanno in corso un prestito con cessione del quinto, possono richiedere una delega di pagamento, chiamata anche prestito con delega o doppio quinto. Questa ulteriore concessione di prestito dà la possibilità di arrivare a una rata mensile pari a due quinti dello stipendio mensile netto. Come per la cessione del quinto, anche il prestito con delega può essere richiesto dai cattivi pagatori.
Per quanto riguarda i dipendenti statali e quelli pubblici è inoltre prevista la possibilità di ottenere una delega di pagamento in Convenzione NoiPA che permette di avere tassi agevolati ed erogazione in tempi rapidi.
Qual è il ruolo della polizza assicurativa nella cessione del quinto?
Il ruolo delle compagnie assicurative è di tutelare sia i debitori che i creditori da eventuali rischi futuri che possano inficiare il buon esito del rimborso.
L’articolo 54 del Decreto del Presidente della Repubblica numero 180, stabilisce che le cessioni del quinto devono obbligatoriamente garantire un’assicurazione sulla vita e sull’impiego.
La copertura assicurativa, il cui costo è incluso nel TAEG della cessione del quinto, concerne dunque il rischio di premorienza e la perdita del posto di lavoro per i dipendenti, mentre riguarda solo il rischio morte per i pensionati.
C’è da segnalare che se il dipendente viene licenziato per giusta causa o decide per dimissioni volontarie, decade il diritto al rimborso assicurativo, quindi questo viene goduto solo se la perdita del lavoro dipende da motivi non imputabili al dipendente.
Va inoltre precisato che entrambe le polizze, vita e impiego, differiscono sul rischio e sul suo calcolo.
La polizza vita può riferirsi alle tavole di mortalità, mentre per quella sull’impiego è naturale che molto dipende dalla tipologia di lavoratore: negli statali infatti, la possibilità di fallimento aziendale è pressoché nulla, mentre per il lavoratore del settore privato la questione è differente, poiché va determinata la solidità economica dell’azienda.
Riguardo invece i pensionati, nel caso di decesso, l’estinzione del debito residuo sarà a carico della compagnia assicurativa e non degli eredi o dei familiari del cliente.
È consuetudine che siano le stesse banche e società finanziarie che erogano il prestito, a proporre al cliente le polizze assicurative emesse da compagnie convenzionate. Il richiedente può accettare la proposta o proporre a sua volta eventuali polizze già stipulate in proprio.
Se il finanziamento viene estinto anticipatamente, il cliente ha il diritto ad ottenere la restituzione del premio assicurativo non ancora goduto.
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